RILIEVI ESEGUITI NEL L'AREA DELLA VIA SACRA

II rilievo in scala 1:50 degli edifici lungo i lati della Via Sacra dalla Regia al Tempio di Venere e Roma, da noi eseguito come tesi di laurea, in seguito consegnato alla Soprintendenza Archeologica di Roma, e la relativa pulizia delle strutture hanno permesso uno studio, di prossima pubblicazione, dei problemi di quest'area spesso trascurata nei decenni passati (fig. 1).

Prescindendo dall'analisi delle singole strutture, che pure hanno fornito alcuni spunti interessante, riassumeremo le tré fasi principali che hanno caratterizzato la vita di questa zona.

Fig. 1 - Roma, edifici lungo la «Via Sacra»-la zona presa in esame è stata evidenziata in grigio.

Fig. 2 - Evidenziazione della successione delle strutture: in nero le strutture relative alla prima fase; in tratteggio: le strutture relative alla seconda bianco: le strutture relative alla terza fase.

 

La prima fase (fig. 2) si riferisce al tratto di basolato ancora visibile (che seppure più volte smontato e ricostruito, ripete il tracciato di una via antica) lungo il quale, in epoca repubblicano-primo imperiale, si aprivano due serie di tabernae; sul lato meridionale un complesso in opera quadrata di tufo e travertino, di cui restano pochissime tracce, ma che è stato possibile ricostruire attraverso disegni e foto d'archivio; sul lato nord la serie di tabernae in tegole smarginate, visibili ancora oggi, fu preceduto da un'analoga struttura in opera reticolata. Lungo il lato occidentale di questo complesso doveva correva un portico in grossi pilastri di travertino che, insieme ad un tratto di fognatura ad esso antistante,

lascia ipotizzare un percorso stradale ortogonale all'odierno basolato che si perde sotto la Basilica di Costantino.

Nella seconda rase, probabilmente successiva all'incendio del 64 d.C., tutte le precedenti strutture vengono cancellate da una larga strada rettilinea fiancheggiata da imponenti portici che unificano la fronte degli edifìci retrostanti. Il livello del piano di calpestio si alza notevolmente, soprattutto verso est, come testimoniano le fondazioni del portico e quelle dell'Arco di Tito, rendendo il pendio meno ripido.

Durante la terza fase assistiamo alla progressiva invasione della sede stradale ed obliterazione dei grandi portici: sul lato nord si identificano i grandi interventi costantiniani della basilica, del Tempio del divo Romolo e del c.d. Portichetto Medioevale;

sul lato sud l'invasione della strada è dovuta al «fenomeno spontaneo» della chiusura dei fornici del portico operata da piccole tahemae in laterizie prive di un modulo regolare. Sullo stesso lato appare un piccolo edificio semicircolare in laterizio probabilmente da identificare come una fontana.

La sfortunata vicenda degli scavi e dei restauri di questa zona ha sovente complicato la comprensione delle strutture ed a volte ha sviato l' attenzione degli studiosi.

Si è volutamente sorvolato, in questa sede, sulle numerose interpretazioni ed identificazioni:  V.Sacra, Horrea Margaritaria et Piperataria vestibolo  della Domus Aurea, Sacellum Bacchi) avanzate dagli studiosi che si sono interessati di questa zona come pure sull'analisi delle fonti letterarie che andranno rilette in un più ampio studio topografico

alla luce dei dati forniti dall'analisi delle strutture

Luca D'ELIA, Susanna Le pera Buranelli